sabato 7 giugno 2025

L'ultima cenacoloste

Gesù, in viaggio anonimo e scalzo, è stato visto ieri verso l’ora del tramonto entrare in una piccola osteria lungo piazza Nazionale proprio accanto a un benzinaio dismesso e a un tabaccaio che vende solo Gratta e Vinci e bestemmie.

Barba curata, tunica impolverata, e sguardo da chi ne ha viste tante, ha ordinato:
— "Un litro della casa e un po’ di pane, che tanto il corpo lo metto io."


Il gestore, detto ‘l’Oste’ (un settantenne napoletano della Vicaria, noto per cacciare chi mette il ghiaccio nel rosso), ha commentato:
— “E io che pensavo fosse un altro profeta del bio. Invece, niente pretese: solo vino e silenzio.”

Seduto in un angolo tra due muratori e un rappresentante di formaggi stagionati, Gesù avrebbe ascoltato discorsi sul Superbonus, sulla Juve, e su come le nuove generazioni "non sanno più bestemmiare con classe". Ha sorriso solo una volta, quando un anziano ha detto:
— “I miracoli? Li fa solo l'Agenzia delle Entrate quando ti rimborsa.”

A fine pasto, avrebbe lasciato qualche briciola, un'ombra d’olio sul legno e una profezia scritta con la biro su un tovagliolo:
— “Beati quelli che sanno ridere anche con la bocca piena.”

L’Oste, interpellato dalla redazione di Osterie di Fuori Porta, ha aggiunto:
— “Ha pagato in dinari. Falsi, ma chi se ne frega. Uno così, lo invito anche domani. Purché non moltiplichi i clienti: qui si sta bene solo se c’è posto.”

Postilla dell’inviato:
Io, fossi stato avvisato per tempo, magari m’infilavo anche alle Nozze di Cana.
Invece niente.
Mi son ritrovato con una bottiglia vuota e la sensazione che quel miracolo, pure stavolta, fosse per altri.



 

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